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INTERVISTA ALL'AUTRICE
di Andreina65
Autrice italiana di indubbio talento scrive praticamente da sempre, annoverandomi tra le sue Fans soprattutto per il genere storico in cui ambienta le sue storie: il medievale, periodo storico che preferisco in un romance.
Al suo attivo ha undici romanzi a sfondo storico. La sua Italia medievale fatta di castelli , dame e cavalieri è descritta con una perizia di particolari che affascina le sue lettrici, che la considerano tra le scrittrici italiane più brave.
Ha letto il mio post sui castelli definendolo molto bello e suggestivo, cosa di cui vado orgogliosa!
La disponibilità di Ornella Albanese è stata immediata e ci ha concesso gentilmente un'intervista.
1 - Cara Ornella tu descrivi un'Italia medievale che le tue lettrici apprezzano molto inserendo le tue storie tra le mura di affascinanti castelli della nostra terra.
Da dove nasce la scelta dei luoghi?
Dalle sensazioni che il luogo mi comunica. Non avevo mai scritto romanzi storici e Il volo del falco è stata una specie di scommessa. Sono partita proprio dalla magia che mi aveva trasmesso Castel del Monte (la prima volta che l’ho visto era immerso in una nebbia molto nordica, davvero insolita in Puglia), e intorno a quell’edificio enigmatico e bellissimo ho costruito il romanzo.
2 - In un tuo libro è presente appunto il castello di Federico II, Castel del Monte.
Cosa ne pensi delle leggende che vogliono attribuire alla sua costruzione, visto la forma ottagonale del castello, espressioni di arcani rapporti simbolici di cui si sono fatte le più possibili e curiose congetture?
Sono convinta che siano molto più che semplici congetture o leggende. Esiste una ricca bibliografia che illustra le implicazioni matematiche, astronomiche e geometriche del castello in modo rigorosamente scientifico. Per non parlare dei numerosi simboli esoterici che non possono assolutamente essere casuali. La complessa personalità di Federico II era aperta alle più diverse sollecitazioni culturali e Castel del Monte è la sintesi dei suoi innumerevoli interessi.
3 - Visiti personalmente i luoghi descritti prima di scrivere un romanzo?
Quasi sempre, poi però lavoro su planimetrie e materiale vario. Nei castelli, per esempio, se un personaggio arriva in una stanza cieca, torna indietro esattamente come impone la struttura dell’edificio. Un luogo che non ho visitato, invece, è l’isola di Pantelleria (ne L’ombra del passato), anche se ho cercato di ricostruirla fedelmente, battuta dai venti, ricca di profumi, con i vigneti di zibibbo e la suggestiva cala dove attraccavano i pirati saraceni. A volte ho utilizzato il materiale fotografico che mio marito riportava dai viaggi di lavoro e i suoi racconti sempre molto attenti e accurati.
4 - Per I tuoi personaggi principali ti ispiri a qualcuno in particolare, o tutto è frutto della tua per altro romantica fantasia?
Direi che sono frutto della mia fantasia, anche se naturalmente frammenti di caratteri reali contribuiscono alla costruzione di un personaggio inventato. Mi piace molto creare una sorta di duplicità nell’animo dei personaggi e descrivere i loro mutamenti nel corso della storia: il buono che si scopre cattivo, il fragile che diventa forte, la ragazza che si trasforma in donna.
5 - Domanda che poniamo sempre alle scrittrici di romance storici è questa: Hai mai scritto, o hai in previsione di scrivere un contemporaneo?
Prima di approdare a I Romanzi, ho scritto solo contemporanei. E continuo a scriverne in parallelo. Ne ho uno, molto ironico, un po’ giallo un po’ rosa, che ho dato in lettura e che spero di pubblicare. E un altro ambientato durante la seconda guerra mondiale, in cui una ragazza di città arriva in un chiuso mondo contadino e da quel momento niente è più lo stesso nella vita del protagonista.
6 - Alcune tue colleghe d’oltremare abbandonano momentaneamente, se non del tutto, la narrativa storica per il contemporaneo. Hai una tua teoria in proposito? Secondo te perché lo fanno? Credi che ci sia un interesse maggiore o un differente rispetto per il contemporaneo?
Non credo che si tratti di questo, dal momento che oltremare non c’è lo snobismo che si riscontra in Italia e la narrativa storico-sentimentale è molto apprezzata, con forti tirature e prestigiose recensioni. Probabilmente si tratta solo di voglia di sperimentare, di misurarsi e di mettersi in gioco su un terreno diverso.
7 - Quali sono i generi di lettura che preferisci? Qual è l’ultimo libro che hai letto?
Leggo molto ma, per ovvi motivi, non quanto vorrei e non come quando ero ragazzina. Allora ero una divoratrice, leggevo anche i romanzi “da maschi” che le mie amiche rifiutavano: Salgari, Mark Twain, Verne. Mi piaceva anche il teatro: a casa c’era l’intera raccolta de “Le maschere nude” di Pirandello che rileggevo in continuo. Da questo autore ho cercato di imparare qualcosa che poi mi è servita in seguito: rendere assolutamente verosimile l’improbabile. Mi affascinavano anche i dialoghi di Hemingway. Forse deriva da queste letture il fatto che i miei lavori siano molto dialogati.
Adesso continuo a leggere qualsiasi genere: mi sono piaciuti molto "Il petalo bianco e il cremisi", di Faber, una splendida ricostruzione della Londra dell'800 con personaggi indimenticabili, e "Million dollar baby", di F.X.Toole, crudi racconti sul mondo della boxe. Mi diverte Stefania Bertola, con la sua ironia dilagante. Mi piacciono anche le ambientazioni gotiche, se sufficientemente cupe, come nei romanzi di Alan D. Altieri. Ora sto leggendo "Mille anni che sto qui" di Mariolina Venezia.
8 - Una tua collega italiana si batte per avere più considerazione dall’editoria italiana che trascura in modo palese la narrativa sentimentale storica, sei d’accordo?
Assolutamente sì. Partendo dal fatto incontestabile che in Italia esiste poca visibilità per le autrici del genere, io comincerei col valorizzare le pochissime italiane (sono di parte?) che si sono fatte largo in un mercato che punta a comprare esclusivamente “straniero” e che, grazie a Mondadori, hanno avuto la possibilità di pubblicare con il proprio nome italiano. Penso inoltre che dovrebbero esserci più iniziative come quella di Matera. E perché non riconoscere il grande merito dei siti dedicati al Romance, che sono gestiti con competenza ed entusiasmo consentendo una visione completa dell’universo dei romanzi al femminile?
9 - Ha scritto una decina di libri circa: il tuo esordio nel mondo letterario è stato facile, o hai avuto problemi per far pubblicare i tuoi libri?
Che consigli senti di dare per chi volesse intraprendere la carriera di scrittore?
In realtà devo ammettere che, pur essendo fuori da certi circuiti, tutto è stato piuttosto facile. La prima novella che ho inviato a sedici anni a una rivista è stata subito accettata e più tardi il primo romanzo che ho proposto alla casa editrice Le Onde è stato pubblicato. Per quel che riguarda I Romanzi, devo ringraziare la sensibilità e la disponibilità di Fabiola Riboni, alla quale avevo chiesto di leggere una pagina a caso del mio lavoro o, se avesse avuto anche solo cinque minuti da dedicarmi, il quarto capitolo, cosa che lei ha fatto. Si trattava de Il volo del falco.
A chi volesse intraprendere la carriera letteraria consiglio di scrivere tanto, ma proprio tanto, e sempre col cuore. E, almeno all’inizio, scrivere per se stessi, senza farsi condizionare dall’idea di una possibile pubblicazione.
10 - Molte tue lettrici si chiedono come mai non hai un sito dove accedere alle informazioni che ti riguardano. Possiamo sperare che sia una priorità la nascita di un tuo sito?
Non avere un sito è stata una scelta dovuta alla componente di riservatezza (forse eccessiva) del mio carattere. Ma poi, leggendo una vostra recensione al mio romanzo Il filo di Arianna, e i commenti che sono seguiti, ho scoperto che un contatto diretto con le lettrici è decisamente gratificante e inoltre costituisce un riscontro obiettivo al mio lavoro di autrice.
Quindi sto anche considerando la nascita di un mio sito.
11 - Infine cara Ornella qual è la tua scrittrice o il tuo scrittore preferito?
Sono molti gli autori e le autrici che amo, ma forse la mia preferita è Pearl Buck. "La buona terra" è il mio libro culto, un romanzo che ho cominciato a leggere con riluttanza perché non mi attiravano né il titolo né l’ambientazione, ma che mi ha catturato fin dalle prime righe dandomi emozioni irripetibili. Vi ho trovato la ricchezza della natura umana in tutti i suoi molteplici aspetti, un mondo davvero universale.
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